LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE ACLI SETTORE CALCIO CLAUDIO GASPERINI

Vi invio la lettera aperta del Presidente ACLI settore Calcio.
Anche se può sembrare non interessarci direttamente, voglio ricordate a tutti i componenti della squadra, di continuare il proseguo della competizione con lo stesso spirito dimostrato fino ad ora, con quella sana rivalità e con il rispetto delle regole e di chi le deve far rispettare.
Aprile Alessandro.

Buongiorno a tutti,
mi sento costretto a scrivervi  in quanto nelle ultime giornate si stanno moltiplicando gli episodi di “maleducazione”, e uso un eufemismo, nei nostri campionati.
Episodi che vedono sempre di più i giocatori, e qualche volta i dirigenti,protagonisti di proteste violente nei confronti degli arbitri con minacce e altro ancora, e anche di litigi in campo tra gli stessi giocatori  che per fortuna non si sono trasformati in tragedie.
Durante la riunione di circa un mese fa tra Dirigenti/Capitani e Settore Tecnico Arbitrale, speravo fosse iniziato un percorso di collaborazione  tra chi gestisce le squadre in campo e fuori, Capitani e Dirigenti,   e gli arbitri cosa che però nella realtà dei fatti non sta avvenendo se non in qualche rara eccezione.
Non è accettabile, e non lo sarà mai nei nostri campionati, quello di vedere arbitri aggrediti sia verbalmente, o peggio ancora, a fronte di un presunto torto arbitrale.
Le regole sono regole e deve essere accettato il fatto che anche l’arbitro possa sbagliare come spesso sbagliano  i giocatori nel fare un passaggio o tirare un calcio di rigore.
Ci sono delle regole e le regole vanno accettate  qualunque sia la decisione seppure questa  sia amara da accettare.
Siccome le cronache sono sempre piene di episodi violenti  vorrei evitare con l’aiuto di tutti voi qualsiasi tipo di problematica ai nostri tesserati ( arbitri e non) perché ricordo che un aggressione all’arbitro ( o a un giocatore)  potrebbe avere anche conseguenze a livello penale.
Pur essendo convinto che un Ente di promozione Sportiva come l’US Acli abbia come obiettivo quello di educare e non quello di punire, sono altrettanto convinto che ci sia un limite che non può essere oltrepassato.
Invito pertanto i Capitani, Dirigenti e giocatori di tutte le squadre di abbassare i toni al fine di evitare situazioni più spiacevoli e rimango a completa disposizione di tutti per trovare una soluzione sul tema.
Grazie dell’attenzione
Claudio Gasparini